Hifu Finesse: Gli ultrasuoni focalizzati con tecnologia Centerless. Pazienti soddisfatti, risultati garantiti, con il massimo del comfort.

La tecnologia Hifu ormai è conosciuta nel mondo della medicina estetica perchè recensita da moltissimi medici, da riviste di settore e di gossip, come la soluzione non invasiva al lifting, nonchè uno dei trattamenti anti-age non invasivo più efficace e osannato, anche da tante celebrità.

Ma cos’è nello specifico HIFU e cosa significa?

In realtà è un acronimo inglese è vuol dire High intensity focused ultrasound, cioè ultrasuoni focalizzati ad alta intensità.

La tecnologia originariamente è nata in Cina, ed è stata presentata in Europa nell’ Aprile del 2008 presso l’ Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano come trattamento per alcune tipologie di tumori.

Ad è. oggi ancora utilizzata presso la fondazione del dott. Umberto Veronesi con risultati brillanti sul trattamento di alcuni tumori (principalmente della prostata).

Ma come funziona la tecnologia HIFU?

Gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU), come spiegano le stesse parole che gli hanno dato il nome, sono ultrasuoni ad alta intensità, emesse in maniera focalizzata.

A differenza di altre tecnologie che utilizzano ultrasuoni come la cavitazione ad esempio, qui vengono convogliate e focalizzazione in un unico punto, a una profondità prestabilita nei tessuti da trattare.

Attraverso lo sfregamento meccanico di apposite “piastrine di ceramica” contenute all’interno della tecnologia, vendono sprigionati gli ultrasuoni che focalizzandosi in un unico punto, si trasformano in calore.

Arrivando così a temperature tanto elevate da provocare la necrosi dei tessuti tumorali, con la conseguente morte delle cellule e dei vasi sanguigni che li alimentano.

Questo effetto viene chiamato termoablasione e viene concentrato e liberato solo sulla zona da trattare, senza alcun danno per la pelle e i tessuti circostanti.

Gli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta intensità (HIFU) in medicina estetica.

Anche in questo caso, come è già capitato per altri trattamenti medicali, la tecnologia HIFU viene presa “in prestito” dall’oncologia e adattata all’estetica medicale.  

La prima azienda che ebbe l’intuizione di portare questa metodica in medicina estetica fu Ulthera, e chiamò la tecnologia Ultherapy.

Nel 2009 in America viene approvata anche dalla FDA (Food and Drug Administration) come trattamento di estetica medicale. Dando il consenso a poter definire il trattamento HIFU come lifting non chirurgico.

Nonostante l’approdo relativamente recente della tecnologia in medicina estetica, la metodica HIFU è stata in pochi anni utilizzata da MILIONI di persone in tutto il mondo, tra cui inizialmente note star di Hollywood come Jennifer Aniston e Courteney Cox, che ne hanno fatto anche da testimonial.

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COME FARSI SCEGLIERE DAI MIGLIORI PAZIENTI, SENZA ANDARLI A CERCARE SPENDENDO UN SACCO DI SOLDI IN PUBBLICITA’. LA GRANDE DIFFERENZA NASCOSTA.

Immagina che bello, farsi scegliere solo dai migliori pazienti in medicina estetica, che acquistano a prezzo pieno i tuoi trattamenti, senza sconti e senza fiatare sul prezzo.

Non vedi l’ora di sapere come avere a tua completa disposizione questa grande opportunità  per vivere più serenamente una vita ricca e prospera, senza stress?

Bene, perché la prosperità  della tua vita è nascosta dietro ad una sola domanda. Questa:

Ti sei mai chiesto perché i pazienti dovrebbero scegliere te per un trattamento di medicina estetica piuttosto che un altro medico?

Non è uno scherzo e ti consiglio vivamente di non sottovalutare la portata di questa domanda fondamentale per il successo della tua attività .

Sono convinto che solo una piccolissima minoranza di professionisti se l’è chiesto almeno una volta.

Il risultato in termini di soddisfazione personale, riconoscenza da parte dei tuoi pazienti e guadagno monetario risiede proprio in questa domanda, per nulla scontata.

PERCHE’ I PAZIENTI DOVREBBERO SCEGLIERE TE PER UN TRATTAMENTO DI MEDICINA ESTETICA, PIUTTOSTO CHE UN ALTRO MEDICO?

 

LA MEDICINA ESTETICA COME REFUGIUM PECCATORUM.

Ora non me ne voglia nessuno, ma ti spiegherò come l’accostamento metaforico della crisi con un uragano è alquanto calzante.

La crisi ha letteralmente devastato, fagocitato e spazzato via centinaia di migliaia di attività commerciali. Alcuni settori più di altri ne hanno subito maggiormente l’impatto funesto ma il settore della medicina estetica non è uno di questi.

Chi mi segue da un po’ sa quanto io non parli mai di fortuna e sfortuna in quanto non ritengo che siano elementi a cui affidare le sorti del proprio futuro, ma piuttosto, siano variabili dipendenti da qualcosa di ancora ignoto.

E siccome al mondo servono informazioni, dati, metodi e non superstizioni per progredire, credo sia davvero assurdo che nell’era dell’informazione pressoché GRATUITA, dove tutto lo scibile umano è a portata di click, ci si affidi ancora a fattori esterni come la fortuna o la sfortuna.

“La conoscenza è potere”. Francis Bacon

Senza scendere nel dettaglio del per come e perché alcuni settori siano stati colpiti più pesantemente di altri dalla crisi, ti basta pensare che alcune aziende nei settori più colpiti sono addirittura cresciute mentre le altre morivano.

Il settore della medicina estetica è stato un po’ come un’oasi felice nel bel mezzo della tempesta.

Un dolce riparo dove si sono buttati a capofitto un’enorme quantità di aziende e medici che fino al giorno prima facevano altro.

Un mercato in completa crescita mentre tutto il resto va a picco fa gola a chiunque.

E allora perché anche chi fa medicina estetica si lamenta della crisi?

Ti rispondo subito, tu però rispondimi a quest’altra domanda:

Perché i pazienti dovrebbero scegliere te per un trattamento di medicina estetica rispetto ad un’altro medico?

Capisci l’importanza di questa domanda?

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SUPER AMMORTAMENTO PER LE APPARECCHIATURE DI MEDICINA ESTETICA DEL 130% NEL 2018.

Il super ammortamento per le apparecchiature di medicina estetica è stato riprorogato nel 2018 al 130%.

E’ da pochi giorni iniziato il 2018 e non vorrai mica vanificare tutti gli auguri e i buoni propositi per un anno fantastico ora che devi fare realmente il primo passo?!?

Si perché se ancora non lo sapevi o non hai già approfittato nel 2017, puoi iniziare a schiacciare sull’acceleratore della tua attività di medicina estetica anche quest’anno.

Con la nuova Legge di Bilancio 2018, a differenza del 2017 dove potevi scaricarti il costo di un bene strumentale al 140%, lo puoi scaricare con un plus-valore del 30% sul costo totale.

Come scaricare dalle tasse un’apparecchiatura di medicina estetica.

Vuoi sapere come scaricare un’apparecchiatura per la medicina estetica decurtando l’intera somma -e anche più- dalle tue tasse?

Ti faccio un esempio:

Compri un’apparecchiatura per la medicina estetica di € 20.000 da inserire nel tuo studio medico.

Su una tecnologia per la medicina estetica di € 20.000, non solo potrai portare in ammortamento dalle tue tasse (che comunque dovresti pagare) tutto l’importo, ma in più hai a disposizione altri € 6.000 per un ammortamento complessivo di € 26.000.  

Importo che ti ritroverai nel tuo studio come bene strumentale, e cioè come apparecchiatura di medicina estetica a supporto e sviluppo della tua attività.

Un’apparecchiatura performante e innovativa che ti distanzierà anni luce da chi non solo non si rende conto di quanto il mondo stia cambiando, ma non immagina neanche vagamente quanto realmente al giorno d’oggi sono informate le pazienti grazie ad internet, rispetto solo a qualche anno fa.

Potrai usufruire di un vantaggio fiscale molto importante per la crescita della tua professione al fianco delle tue già conclamate capacità manuali di buon medico.

Un’apparecchiatura di medicina estetica di ultima generazione nel tuo studio medico, non solo ti produrrà guadagni grazie al fatto stesso di utilizzarla, ma ti consentirà di dare ulteriore gas alla tua attività di medicina estetica, per il semplice fatto che risulterai più competitivo agli occhi dei tuoi pazienti, e agli occhi dei tuoi potenziali pazienti.

I quali troveranno nelle tue competenze tecniche e nel tuo studio medico risposte specifiche a esigenze che i dotto-sauri non vedono neanche l’esistenza.

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Come si fa gli auguri il medico estetico di successo.

I miei più sentiti Auguri…grazie anche a te e famiglia.

Quante volte te lo sei già sentito dire e lo sentirai ancora nei prossimi giorni?!

Che tu sia già esausto o entusiasta di tutti gli auguri sdolcinati ricevuti fin’ora, una cosa è certa, gli auguri “a te e famiglia”, “a te e i tuoi cari”, “a te e alle persone a te care” e via discorrendo, è un augurio a cui ci tieni e ti fa piacere pensare che le cose vadano sempre bene per loro.

Augurare del bene ai propri cari è normale. Ma oltre ad augurare e ricevere volentieri tali auguri, è altrettanto normale agire e quindi far qualcosa per salvaguardare i tuoi cari?

Certo non tutti i fattori dipendono da te, ma come la mettiamo con quei fattori che invece dipendono proprio da te?

Augurare il meglio ai propri cari, vuol dire anche provare quel sentimento di protezione nei loro confronti. Perché la vita è bella, ma il costo della sua bellezza è caro. Il prezzo comprende anche scontrarsi con eventi inaspettati, o che perlomeno fino a quando non accadono, non ci avremmo mai pensato.

Potersi permettere di salvaguardare la vecchiaia dei propri genitori, è uno dei tanti modi per proteggere i propri cari. Magari è anche grazie ai loro sacrifici se hai studiato all’università, fatto la specializzazione ed hai potuto dedicare gran parte della tua vita alla formazione.

Di fatti è anche merito loro se oggi il giovane ragazzo o ragazza di allora, è diventato/a un medico di successo che guadagna a sufficienza per garantirgli la vita che si meritano.

Se hai dei figli, avrai sicuramente la preoccupazione per il loro futuro e vorrai solo il meglio per loro. Un percorso di studi eccellente, una vita piena di soddisfazioni e tanti traguardi da raggiungere.

Ma se tutto questo un giorno non fosse possibile per un errore di calcolo, o peggio per un errore di percezione che hai commesso, come la mettiamo con la tua coscienza?

Riusciresti a dormire sereno sapendo che avresti potuto fare di più per salvare la stabilità economica della tua famiglia, garantire un percorso di studi migliore per i tuoi figli, una vita ricca di soddisfazioni per tuo marito o tua moglie, ma invece ti sei semplicemente accontentato di fare il minimo sindacale?

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Passaparola. Quel ponte instabile che ti separa dal tuo successo in medicina estetica.

Perché il passaparola non è uno strumento affidabile per un prospero futuro delle tue attività di medicina estetica?

Innanzitutto devo fare subito una precisazione. Quello che sto scrivendo non sarà apprezzato dai più.

Quello che sto scrivendo è qualcosa che va ad impattare su credenze e modus operandi consolidati da anni e anni di consuetudini. Ma è anche uno dei diversi motivi per cui ho aperto questo blog. Quindi pazienza.

Chiaramente se non vivi con i paraocchi ed hai la  capacità di analizzare la realtà in maniera più oggettiva della massa, capirai subito perché affermo che il passaparola è un ponte traballante che ti separa dai nuovi pazienti.

Detto ciò, a mio avviso è giusto partire a distruggere immediatamente il luogo comune più utilizzato sul passaparola.

Ristrutturazione del concetto di passaparola in medicina estetica.

“Lavora bene e le persone verranno da te”.

A questo concetto, nel corso degli anni, gli è stato attribuito un enorme valore, e la credenza collettiva è quella di attribuire al passaparola la definizione di migliore ed unica pubblicità efficace.

Con queste certezze in pugno, il nostro Bel Paese dovrebbe essere una delle potenze economiche nel modo, visto la miriade di eccellenze che abbiamo nell’ambito dell’artigianato, dell’agroalimentare, della moda, ect..

Ma la realtà come sempre, non dimostra questo. Migliaia di aziende e liberi professionisti italiani soccombono ogni anno schiacciate dalla concorrenza che il più delle volte, della qualità non gliene può fregar di meno. 

Detto cio, è evidente che l’elemento vincente che separa il fallimento dal successo, non è solo il prodotto, ma le modalità di come viene promosso il prodotto o servizio, come viene comunicato all’esterno e come viene pubblicizzato.

Tu come comunichi il tuo prodotto?

Si, ho detto una blasfemia. Ho appena accostato  la tua prestazione medica al significato della parola  “prodotto”. Ed in più giusto per non farmi mancare nulla ho detto anche che devi pubblicizzarlo.

Ho ampiamente spiegato in più post questo argomento tanto delicato, quindi non sarà mia intenzione ripetermi ancora.

Perché il passaparola è un ponte instabile verso il tuo successo.

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Medicina estetica e fisioterapia, perché insieme?

Perché mai la medicina estetica ora deve essere associata alla fisioterapia?

Infatti non lo è, in teoria.. ma lo può essere nella realtà di diversi contesti.

E  cosa centra  Steve Jobs che presenta per la prima volta al mondo il primo Iphone?

Per quanto può sembrare distante dalla medicina estetica, non lo è. E ti spiego subito il perché.

Steve Jobs in quella presentazione diede una spiegazione esemplare e semplice di cosa poteva essere da li in poi il suo nuovo prodotto, e cioè l’phone. Prima di allora se volevi ascoltare della musica lo facevi con l’Ipod o altri lettori mp3. Se volevi telefonare utilizzavi il cellulare e se volevi navigare nel web utilizzavi il pc.

Qui c’è  la rivoluzionaria e semplice presentazione di Steve Jobs del suo nuovo prodotto, che ha letteralmente aperto una nuova categoria nel mondo: lo smartphone. Puoi utilizzare internet, puoi telefonare  e ascoltare la musica, tutto da un’unica tecnologia, a portata di dito. Straordinario e rivoluzionario.

Il resto è storia.

Quindi, tornando alla medicina estetica e riproporzionando i contesti: Se lavori o gestisci un poliambulatorio o un centro medico con varie specializzazioni, ti consiglio di leggere quanto sto per dirti perché -come sempre- potrebbe fare la differenza per le tue tasche.

La medicina estetica, dopo anni di miopia ipocrita e moralista, è ormai sdoganata anche in Italia. In effetti, per quanto ci abbiamo messo un po’ di più rispetto al resto del mondo, abbiamo recuperato anche abbastanza in fretta. Infatti ad oggi l’Italia è tra i primi dieci Paesi al mondo come spesa in bellezza e benessere. Non male come trend di crescita in pochi anni.

 

Perchè quindi la medicina estetica e la fisioterapia insieme?

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Medicina estetica non invasiva: Chirurgo estetico pentito, addio bisturi.

Dire addio al bisturi e riportare indietro comunque di diversi anni le lancette dell’orologio con la medicina estetica non invasiva, oggi si può.

Almeno per molti trattamenti come lifting non chirurgico, la lipoemulsione sottocutanea (LESC), la blefaroplastica non chirurgica, le onde d’urto per la cellulite e tante altre metodiche moderne, è così.

Ottenere degli ottimi risultati senza alterare la naturale fisionomia della persona, senza punti di sutura, senza nessun esito ma soprattutto senza l’ “isolamento sociale” per il paziente dopo l’intervento chirurgico.

Se sei un chirurgo plastico o un medico estetico e non credi nell’utilizzo di macchinari per la medicina estetica, devi assolutamente leggere questo articolo.

Fino a solo qualche anno fa un titolo come quello che ho usato per questo articolo, avrebbe fatto cadere dalla sedia qualsiasi chirurgo plastico.

Oggi invece, con la continua e velocissima evoluzione tecnologica, è bene per il chirurgo e medico estetico, far attenzione a quanto il mondo stia cambiando, per il bene del suo ambulatorio medico, della sua carriera e del suo futuro.

Se sei un chirurgo o medico estetico, è bene che leggi attentamente questo articolo, cosicchè un giorno tu non dica “hanno vinto i cattivi”.

Parlare di macchinari e apparecchiature estetico-medicali a chi fa chirurgia plastica ed estetica, per la maggior parte delle volte è come parlare di UFO a chi non ci crede. Con la differenza che gli Ufo esistono!

Scherzi a parte, credo che questo atteggiamento di diffidenza possa dipendere da tre fattori:

  1. Pretendere dalle apparecchiature gli stessi “risultati” della chirurgia
  2. Non aggiornarsi sulle novità, quindi non credere a prescindere nelle tecnologie
  3. Paura di acquistare quello che a Roma viene definito “na sola” (tecnicamente parlando)

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