Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Si è vero, c’è la crisi…Ormai è un’esclamazione ridondante nella quotidianità delle nostre vite.
Non si può parlare più di nulla senza aggiungerci la crisi, sarebbe un discorso insipido.
Persino le fatidiche frasi sul meteo che venivano scambiate per cordialità nell’ascensore sono state occupate dalla crisi. “Non ci sono più le mezze stagioni”, no, ora “c’è la crisi”!
Ho notato nel corso delle mie esperienze personali che, se risalgo all’origine delle cosa(fin quando possibile), riesco a ridimensionare la percezione che si ha di quel soggetto e di conseguenza posso comprenderlo meglio.
In questo caso, partiamo dall’origine della parola, CRISI, “dal greco KRISIS che tiene a KRINO: separo – momento che separa una maniera di essere o una serie di fenomeni da un’altra differente” (da www.etimo.it).
Fonte Treccani:
Ed è vero, la crisi non è altro che cambiamento, e quindi implicitamente, scelta!
O scegli di cambiare, oppure le condizioni esterne, quindi la crisi, deciderà per te! Non ci sono altre strade.
Quello che purtroppo, o per pigrizia, o per cultura, facciamo fatica ad accettare, sono le nostre responsabilità!
In effetti è più comodo, più veloce, più risolutivo dare la colpa per ogni cosa alla crisi. E con questo non sto dicendo che non esiste o che sta finendo o peggio che ora si sta meglio rispetto a 10 anni fa.. ci sono già i politici per questo!
Quello che invece vorrei cercare di fare, è creare un punto di riflessione. Una base dove puntare i piedi quando tutto gira velocemente, e ripartire a mente serena.
Si, ci sono un sacco, troppe a mio avviso, di persone che soffrono a causa di questa crisi.
Ed è chiaro che non è colpa di queste persone se ora sono sul lastrico. Di chi è la colpa??…in coro..della crisi!!
Quello che voglio sottolineare, non è di chi è la colpa, perché non è questo il luogo per approfondire l’argomento, ma l’idea che abbiamo riguardo alla quotidianità, al mantenimento dello status quo.
La visione che tutto deve procedere allo stesso modo, secondo quello che ci hanno sempre raccontato. Non prendiamo neanche vagamente in considerazione, che un “bel giorno”qualcosa possa cominciare a cambiare. Con questo, e ci tengo a ripeterlo, non significa che non ci sono dei responsabili, ma che sicuramente, a quasi dieci anni dall’inizio della crisi, ancora non viene presa in considerazione dalla maggior parte delle aziende e professionisti l’idea che gran parte del “com’era prima” ritornerà in futuro solo per farlo studiare nei libri di storia.
Il cambiamento fa parte della vita, dell’evoluzione naturale e sociale dei popoli. C’è sempre stato e sempre ci sarà.
A prescindere da chi lo causa, a chi sceglie di adattarsi, a chi sceglie di accusare il colpevole e chi sceglie di non fare nulla.
Quello che ci ha sempre contraddistinto nel corso della storia, e ci ha permesso di sopravvivere alla maggior parte dei cambiamenti, è lo spirito di adattamento!